L’idea mi ha attirato fin da subito: amo le materie umanistiche e — diciamocelo — oggi non siamo in tantissimi, soprattutto se vivi in un paesino del profondo Sud, dove i punti di aggregazione culturale non sono certo dietro ogni angolo. Avevo il timore di non avere un livello adeguato, visto che il mio bagaglio filosofico si fermava ai tempi delle superiori. Ma per fortuna, la Cogito Academy non è stato (e non voleva essere) un semplice corso di filosofia. Rick e i suoi ospiti hanno voluto discutere con noi idee che si sono trasformate in strumenti, in chiavi di lettura da portare nella vita quotidiana. Non concetti astratti, ma riflessioni concrete per affrontare ciò che ci accade — dentro e fuori di noi. È stato certamente un anno in divenire, con alcuni aggiustamenti in corso d’opera. Ma le lezioni, pur cambiando forma, hanno sempre mantenuto un livello di contenuto molto alto. Trattandosi di un progetto pilota così nuovo, da piccolo imprenditore comprendo benissimo quanto sia necessario, a volte, raddrizzare il tiro. I ragazzi dei Cogito Studios sono sempre stati presenti: nel comunicarci novità, nel raccogliere feedback, nel rendersi disponibili quando ne avevamo bisogno. E poi c’è il vero cuore della Cogito Academy: l’interazione tra noi partecipanti. Nella chat, nei video-meeting, nelle lezioni interattive, ma soprattutto negli eventi in presenza. Da timido cronico, ero terrorizzato all’idea di conoscere persone nuove — e invece è stato il dono più bello di tutta questa esperienza. Quasi una nuova fiducia nel prossimo, che forse stavo iniziando a perdere. Sono certo che i momenti più belli di questo anno siano legati proprio agli incontri dal vivo e alla possibilità di conoscere le persone straordinarie che fanno parte di questa Academy. Oggi ho amici sparsi per tutta Italia, con cui condivido molto di più rispetto a persone che mi vivono a due passi da casa. Cos’altro dire? Ci vediamo l’anno prossimo. Siateci.